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Il non-sforzo che porta al successo

In questo editoriale parliamo di:

  • successo, sforzo e stress
  • sintomi dello stress
  • parola sistemica chiave della settimana: SFORZO (trovi tutti gli approfondimenti sulla pagina no-effort management di Linkedin
  • vulnerabilità
  • sforzo e volontà
  • desideri e soddisfazione dei bisogni
  • non-sforzo e felicità

Lo anticipo subito. Non vi è felicità nello sforzo. No, nessuna.

Quantomeno io non ne ho trovata nella vita – e non ne trovo – quando c’è sforzo. Me ne accorgo e cambio ritmo.


Mi capita di sforzarmi, non dico di no. Ma si tratta di periodi limitati, solo quando la situazione richiede un particolare apporto energetico. Solo perché le conseguenze di un mancato intervento eccezionale sarebbero gravi.


Sforzo e stress


Cosa è lo sforzo? È andare oltre il limite delle energie disponibili. Si tratta di attingere alle riserve.



Poi, le riserve bisognerebbe ricostituirle. Cosa che non facciamo. Viviamo in uno sforzo continuo.

Non ci accorgiamo di essere sotto sforzo se non quando iniziamo ad avvertire i sintomi fisici dello stress:

  • Emicrania
  • Problemi circolatori
  • Tachicardia
  • Contrazioni
  • Dolori di stomaco
  • Disturbi della digestione
  • Disturbi del sonno
  • Capogiri

Oppure avvertiamo i sintomi psicologici dello stress

  • Nervosismo
  • Irritabilità
  • Senso di impotenza e sovraffaticamento
  • Pessimismo
  • Scoraggiamento
  • Difficoltà di concentrazione
  • Smemoratezza e difficoltà ad affrontare situazioni nuove.

Ci si accorge dello sforzo, solo quando è troppo tardi.



Perché? Perché la nostra è una società che ha fatto dello sforzo un vanto! Se non ti sforzi, non sei visto bene. Solo nello sforzo c’è il merito.


Non solo. “Se vuoi il successo, devi mettere in conto lo sforzo!” Però, il successo non arriva per tutti. Ed è qui l’incubo e l’angoscia dell’uomo contemporaneo.


Bisognerebbe scinderlo questo binomio, fatale per la felicità dei leader e di ogni essere umano.


Tutti hanno diritto al successo. Purtroppo, nel successo comunemente inteso, cerchiamo conferma del nostro valore. Nessuna ci insegna che abbiamo un valore intrinseco. Solo se diventi qualcuno, vali.


Il vero successo è poter essere se stessi manifestando le proprie qualità naturali. Molti non sanno neanche di averle.



Sforzo e soddisfazione dei bisogni


Sforzo e soddisfazione: un altro binomio che in questa società è preso per vero, implicitamente. Purtroppo, la soddisfazione dei desideri è cosa diversa dalla soddisfazione dei bisogni reali. Puoi soddisfare i tuoi desideri e sentirsi completamente inappagato.


Tutti corriamo per mete future che nel 90% dei casi non si realizzeranno. Continuiamo però a pensarla sempre allo stesso modo. Attribuiamo i nostri insuccessi alle circostanze, alla sfortuna, a noi stessi. Avremmo potuto impegnarci di più. Oppure essere più attenti o chissà quale altra diavoleria ci inventiamo per rimproverarci.


La vulnerabilità ovvero il limite che incontriamo rispetto a certe situazioni non è contemplata. In questo mondo se non hai qualità da super-eroe non vieni considerato.


Sforzo e volontà


C’è un altro aspetto connesso allo sforzo. È il dovere! Il dovere richiama la volontà.


Vi svelo un segreto che stupisce sempre i miei ascoltatori quando lo svelo: la volontà è nel corpo! Se hai un corpo in salute, la tua volontà è al massimo.


Quando il corpo è stanco, anche la tua volontà si affievolisce. Devi attingere alle riserve. Il risultato dello sforzo è un avvitarsi in una spirale di malessere che porta alla malattia.


La testa ci dice che dovremmo fare, dire, andare in una certa direzione… ma se non abbiamo la forza, a quale volontà possiamo appellarci!


Una volta una manager venne a chiedermi una costellazione sistemica. Era appena uscita da un difficile periodo in cui aveva sconfitto un tumore. Aveva ripreso da poco. Voleva capire le ragioni per cui non riusciva a performare come un tempo. Fingeca di essere la stessa. La sensazione era che il successo le avrebbe voltato le spalle.

La guardai con molta compassione. Viveva una grande frustrazione. Si sentiva sconfitta.


Non le diedi la costellazione. La portai a comprendere che doveva vivere consciamente secondo l’energia che aveva a disposizione. Il suo corpo era in convalescenza. Il suo inconscio la proteggeva. Le spegneva la volontà per recuperare le forze.


Per continuare ad avere volontà, bisogna avere un corpo in salute.


La scelta del non-sforzo


Nella mia vita, ho fatto una scelta diversa. Quella del non-sforzo. E poi ho deciso di condividerla attraverso la mia professione.


Chi mi conosce sa che sono un gran lavoratore. Spesso mi si chiede: “ma non dovresti lavorare di meno? Sennò cadi in contraddizione.”

Le immagini che gli altri elaborano di te sono incredibilmente lontane da ciò che tu sei!

Mi viene un sorriso.


Il mio lavorare mi stanca e mi dà piacere. Il sonno ristora il mio corpo e la mia mente. Il piacere mi dà motivo di continuare.


Il non sforzo è alimentato dalla piacevolezza di ogni momento. È contrassegnata dal ritmo giusto, veloce o riflessivo. Dal lasciare andare quando si è stanchi. Dal concentrarsi sul prossimo passo, anziché lasciarsi ossessionare da quanto manca all’obiettivo.


Lo sforzo è connesso all’identificazione. Ricorda: solo quando stai usando le tue riserve, sei sotto sforzo.


Quando sei nel presente e osservi te stesso, puoi correggere costantemente la rotta e dosare le tue energie.



Il corpo è sempre nel presente.

L’uomo lo guida da scellerato. Eppure quando guida un’auto si preoccupa del cruscotto. Invece, per quanto riguarda se stesso, non osserva mai i segnali che arrivano dal corpo. Perciò, rimane sempre in tensione.

Questa frase: “Se non ti sforzi, non ottieni successo” è falsa!

Io la cambierei con un’altra frase.

Se sei rilassato, vivi.

Vivere è il più importante successo. Poter lasciare questa terra dicendo: “confesso che ho vissuto”. Questa è l’aspirazione che ogni essere umano dovrebbe avere.



Cos’è l’azione di successo? È un’azione fatta di costanza, di fiducia, di capacità di osservazione! Senz’altro scopo, che il vivere le situazioni con totalità, senza la sensazione di stare sprecando la vita.



Sei sempre connesso alla realtà e non ad una fantasia. La connessione al presente può portare a modificare gli obiettivi strada facendo. Potrebbe trasformarli da incubo quotidiano, in un presente da vivere con gioia.


Il successo acquisisce una nuova colorazione. Non è più connesso al significato che gli danno gli altri. È connesso alla tua vita. Essa comprende la responsabilità verso te stesso, il piacere, la creatività, l’amore, l’amicizia. Questi aspetti sono sovente trascurati nella vita di ognuno e non solo dei manager.


Non-sforzo e felicità


Il successo per me è dare manifestazione a chi sei in tutte le sfaccettature. Ecco perché faccio questo lavoro. Non vorrei fare altro. Sono al posto giusto. Ed è questo il miglior successo possibile.


Il bello di questo successo è che si radica in te. Non hai rimpianti. Non hai recriminazioni.

Si può chiamare felicità? Io dico di sì.


©️Anurag Rocco Gaeta – no-effort management – 13 marzo 2021

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